Minima Montagna

Minima Montagna. Riduci, limita, organizza la tua gita in montagna nel modo più semplice possibile. Meno opzioni, equipaggiamento, meno impatto.

Il fascino della montagna risiede soprattutto nel suo mondo selvatico. Le rocce, i boschi, gli animali, le notti, i torrenti, i ghiacciai. Per attingere a quel mondo cerca di somigliare il più possibile a chi l’ha frequentato, per necessità, fino ad ora: boscaioli, contadini, cacciatori, minatori, raccoglitrici. Se la necessità non è la stessa cerca almeno di somigliargli per semplicità. Liberati dagli oggetti, svuota lo zaino, entra in una valle chiedendo idealmente permesso.

Punta un nome, un toponimo, una cima, una valle e cammina in quella direzione producendo meno rumori possibile, alimenta i sentieri che spariscono, elimina i tuoi rifiuti, raccogli quegli degli altri. Fai silenzio. Senti il tuo cuore che batte nelle tempie, appena sopra il suono dell’acqua che entra nelle orecchie. Ritorna selvatico, anche solo un’ora.

Rimuovi gli optional, vai al cuore della faccenda, perché esiste, ma è allergico al superfluo.

Camminare è l’operazione più semplice che conosciamo, probabilmente quella che più ci caratterizza. Assicurati che le scarpe siano buone, per il resto viaggia in libertà. Preferisci le località più vicine, meglio ancora se puoi andarci a piedi da casa. Certi momenti sono perfetti. L’osteria, la tavola calda, l’aia di un piccolo contadino o anche i tavolini di plastica con un boccale di birra, dopo la montagna. Non pianificare, lascia spazio alla sorpresa: è perché mille volte non hai avuto un ristoro finale, che quella volta che ti è capitato ha lasciato il segno dovuto di un ricordo.

Guarda la montagna con la fame, la sete, la stanchezza, la gioia, la paura, il sollievo. (A casa li sazierai) Esponiti all’ambiente. Curati. Non c’è bisogno di tanta strada, basta solo partire nella maniera più semplice che puoi.